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Ripartire la spesa dell’acqua in un Condominio

La ripartizione delle spese condominiali, in particolare quelle relative al consumo dell’acqua, è un tema che interessa milioni di italiani.

Spesso fonte di dubbi e contenziosi tra vicini, la corretta distribuzione dei costi legati all’approvvigionamento idrico è regolata da normative ben precise.

In questo articolo approfondiamo come ripartire le spese dell’acqua in un condominio, secondo il Codice Civile, la giurisprudenza e le pratiche più diffuse.

Scopriamo anche quando si possono usare i contatori individuali e come gestire le utenze in modo equo e trasparente.


🔍 Normativa di Riferimento: Cosa Dice la Legge?

La base normativa per la ripartizione delle spese dell’acqua in condominio è l’articolo 1123 del Codice Civile, che stabilisce:

“Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio […] sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno.”

Tuttavia, quando è possibile misurare con precisione il consumo individuale di ciascuna unità abitativa, è possibile derogare a questo criterio.


🧾 Spese per l’Acqua: Le Due Situazioni Possibili

1. Condominio Senza Contatori Individuali

Se l’edificio è sprovvisto di contatori divisionale (cd. sottocontatori), le spese vengono suddivise in base ai millesimi di proprietà, secondo la tabella approvata dall’assemblea condominiale.

In questo caso, non è possibile accertare i consumi effettivi di ciascun appartamento.

2. Condominio Con Contatori Individuali

Se sono installati i contatori per ogni singola unità abitativa, le spese vanno ripartite in base ai consumi effettivi. Questo sistema è considerato più equo, poiché ciascun condomino paga per ciò che realmente consuma.

🔧 È importante che i contatori siano omologati e che le letture vengano effettuate regolarmente e in modo trasparente.


⚖️ Deroghe e Delibere dell’Assemblea Condominiale

La legge consente all’assemblea condominiale di deliberare una diversa ripartizione, anche non proporzionale ai millesimi o ai consumi, purché ci sia l’unanimità dei partecipanti (art. 1123, comma 1 c.c.).

In alternativa, può essere prevista una quota fissa + consumo effettivo, per tenere conto di consumi comuni (es. irrigazione giardino, pulizia spazi condominiali).


🏠 E le Unità Non Abitate?

Un altro punto critico riguarda gli appartamenti disabitati.

Anche questi devono contribuire alla spesa, se non sono dotati di contatore individuale, poiché l’assenza di consumo non può essere verificata.

Con i contatori, invece, l’utente paga solo ciò che consuma (spesso solo la quota fissa).


📌 Consigli per ripartire la spesa dell’acqua in un condominio in modo corretto

  • ✅ Verifica se il condominio è dotato di contatori individuali.

  • ✅ Consulta il regolamento condominiale: potrebbe contenere clausole specifiche.

  • ✅ Chiedi la delibera assembleare in caso di sistemi misti o quote forfettarie.

  • ✅ Assicurati che le letture vengano effettuate regolarmente.


🔎 Conclusioni

In sintesi, per ripartire la spesa dell’acqua in un condominio in modo corretto dipende principalmente dalla presenza o meno di contatori individuali.

L’obiettivo principale deve essere quello di garantire trasparenza, equità e rispetto delle norme, per evitare contenziosi e mantenere un clima sereno tra i condomini.

Per una gestione ottimale, è consigliabile affidarsi a un amministratore condominiale esperto e aggiornato sulle normative vigenti.

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Avv. Claudio De Fenu

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